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Il Dipartimento dà il benvenuto a Giorgio Arcara

Sono uno psicologo con una formazione in neuropsicologia e ho conseguito il dottorato in Scienze Psicologiche presso l’Università di Padova, sotto la supervisione della Prof.ssa Sara Mondini. Le mie principali aree di ricerca sono due: la Neuropsicologia Clinica e le Neuroscienze Cognitive. Ciò che accomuna la mia ricerca in questi ambiti è l’attenzione agli aspetti metodologici: non mi interessa solo “cosa” si studia, ma “come” si conduce la ricerca e quali siano le implicazioni derivanti dalle scelte metodologiche che, consapevolmente o meno, influenzano procedure, risultati e interpretazioni.

In Neuropsicologia mi sono dedicato all’approfondimento delle basi dell’utilizzo di test neuropsicologi e ho lavorato per migliorarli: sviluppando nuovi strumenti, affinando quelli esistenti e proponendo nuove metodologie statistiche per migliorare la pratica clinica.

Nel campo delle neuroscienze cognitive, ho approfondito l’analisi di dati EEG e MEG, sviluppando toolbox in diversi linguaggi di programmazione (principalmente R e Matlab). Anche in questo caso, il mio focus rimane metodologico: mi interessa in particolare l’identificazione di biomarcatori clinicamente rilevanti e il potenziale delle neuroscienze nel contribuire alla definizione di costrutti psicologici utili alla clinica—ad esempio, attraverso l’individuazione di principi unificanti, come quello del Predictive Processing.

Come aspetto trasversale, sono un convinto sostenitore dell’Open Science, passione che coltivo da anni. Condivido liberamente tutto ciò che sviluppo (software, slides) e cerco di promuovere i valori di trasparenza e collaborazione propri di questo movimento.

Per la mia ricerca collaboro con diversi gruppi nazionali e internazionali, ma la collaborazione più importante è certamente quella con l’IRCCS San Camillo di Venezia, istituto di neuroriabilitazione dove ho ricoperto il ruolo di responsabile di laboratorio e vicedirettore scientifico, che mi ha permesso di sviluppare le mie ricerche a stretto contatto con la clinica.

Al di fuori del lavoro, sono molto legato alla mia famiglia, con cui cerco di trascorrere il massimo tempo possibile. Nel tempo che rimane ho sempre un hobby attivo e tendo a fissarmi su qualcosa che poi cambia nel tempo. Le mie passioni più costanti sono la lettura (saggi e narrativa) e la musica. Suono (male) diversi strumenti e con i miei più cari amici abbiamo un progetto musicale: componiamo una canzone all’anno. Di questo passo stimiamo di pubblicare il nostro primo album tra una decina d’anni, ma per le cose fatte bene ci vuole pazienza.